
La competizione tra i fratelli Lennon non si limita ai dischi. Se Julian dice che avrebbe preferito un padre amorevole come Paul McCartney a quello che lo abbandonò quando era in fasce, il giovane Sean rincara la dose. Dopo aver spiegato che era stata la CIA ad uccidere l’ex Beatle, in un'intervista a "Rolling Stone" il figlio di Yoko Ono ha detto che John Lennon era un violento e doveva combattere il suo istinto per vivere da monogamo. Oppure, senza tanti giri di parole: "Era un porco maschilista e lo sapeva. Penso che la sua conquista più grande sia stata riconoscere di essere uno stronzo di un ‘macho’ e cercare di trattenersi. Era difficile per lui, perché era un tipico maschio sciovinista di Liverpool, e così ecco che succedevano cose come quel weekendino a Los Angeles", ha detto Sean, riferendosi a un "weekendino" lungo 18 mesi, durante i quali John Lennon si separò da Yoko Ono per vivere con la 22enne May Pang. “Mi ricordo quando da piccolo si arrabbiava e gridava con me. A me la sua voce, nota per le carezzevoli canzoni d’amore, sembrava affilata come un coltello. Non mi lasciava guardare la pubblicità in tv, non mi lasciava mangiare dolci - solo quei tipici pesci giapponesi essiccati e cibo macrobiotico. Non voglio che i suoi fans pensino che non lo rispetti. Ma era mio padre, e non il loro. So che era una persona notevole, ma non era Dio. Era una persona come me e come loro, con un sacco di dubbi”.
Sean ha tanti ricordi, ma in fin dei conti aveva solo cinque anni quando suo padre fu ucciso. La cosa che ricorda meglio è il momento in cui sua madre Yoko gli comunicò la tragedia, diversi giorni dopo che questa era avvenuta. “Ricordo che qualcuno mi avvertì: ‘Tua madre vuole parlarti’. Lei era rimasta a letto per parecchi giorni. Entrai nella sua stanza e lei mi disse: ‘Tuo padre è morto. E’ stato ucciso’. Così, direttamente. Io risposi: ‘Non ti preoccupare, mamma, sei ancora giovane e troverai qualcuno’. E scappai in camera mia a piangere. Da allora sogno che tentino di spararmi”.
Sean ha tanti ricordi, ma in fin dei conti aveva solo cinque anni quando suo padre fu ucciso. La cosa che ricorda meglio è il momento in cui sua madre Yoko gli comunicò la tragedia, diversi giorni dopo che questa era avvenuta. “Ricordo che qualcuno mi avvertì: ‘Tua madre vuole parlarti’. Lei era rimasta a letto per parecchi giorni. Entrai nella sua stanza e lei mi disse: ‘Tuo padre è morto. E’ stato ucciso’. Così, direttamente. Io risposi: ‘Non ti preoccupare, mamma, sei ancora giovane e troverai qualcuno’. E scappai in camera mia a piangere. Da allora sogno che tentino di spararmi”.
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